Cara maestra unica
L'angolo degli OT
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Sembra una poesia di Blu...
Cara maestra-unica,
ste vacanse mi hano desfato: fisicamente e pissicologicamente.
Il papà ha deto che in casa la crisi è come Belen Rodrighess: palpabile.
Quindi gnente regali costosi.
La matina di Natale mi sono alsato tuto ecitato come Emilio Fede il 14 Aprile 2008, rivo basso di corsa e apro il regalo: no catto mica un libro?
Un libro! Provi imaginarsi....
a un putello di 8 ani, bombardato da Nintendo Ui, Gormiti, Lego, mestieri e gagget di Dragobol, Plei Stession ecc..
regalare un libro par Natale è come ofrire a Bossi il federalismo solo pal
Molise: na sconfita!
E spetti, parchè il bello no è gnancora rivato.
Sa che libro che era? "Fiat Ritmo: manuale d'uso".
La tentassione di pensare che Babo Natale no esiste e che il papà ha inscartossato uno dei due libri che abiamo in casa è forte.
Ognimodo, sicome la tavola della cucina scorla che è una meraviglia e ogni giorno spando la minestra sulla tovaglia a causa dell'effetto tsunami che il brodo fa' con gli scorloni della tavola (e agiungo che mi becco uno scopellotto di soravia che arriva puntuale come el canone rai), ho usato i due centimetri del libro come spessore per la gamba.
È proprio vero che un libro serve sempre!
Ma fin qua le ho racontato del dano morale.
Manca ancora quelo fisico.
Ieri, pena rivato in classe, il mio compagno Rafaele Gobi, che è un bullo che ha anca i video su iutùb, mi ha deto: "Dami subito tutti i giocatoli che ti ha portato Babo Nadale!".
Quando che li ho presentato il manuale d'uso dela Ritmo mi ha deto che lui no lo prendo per il cesto e mi ha tirato un pugnasso verticale sulla testina, come Bad Spenser!
Insomma oltre il danno la beffa.
Eoltre la beffa, la beffana!
Si, parchè anca lei no mi ha portato gnente!
Mi ha lasciato una letera sul cormello del leto co scrito:
"Sei stato un putello cativo, quindi meritavi il carbone.
Ma esendo una risorsa esauribile nel'arco di 200 anni e considerando che i cancari dei russi stanno già talliando le forniture, è mellio sparagnare.
Sto anno dunque non ti porto niente: continua a ciuciàre le mentine dell'anno scorso.
Cordiali saluti, la befana".
Insoma mi sa che a Natale no mi illudo più.
L'anno scorso mi hanno regalato paletta e secchiello al 25 dicembre. Co tanto di letterina:
"Volevi un palmare, ma pal-mare va ben anca questi!"
Saluti maestra-unica!
Cara maestra-unica,
ste vacanse mi hano desfato: fisicamente e pissicologicamente.
Il papà ha deto che in casa la crisi è come Belen Rodrighess: palpabile.
Quindi gnente regali costosi.
La matina di Natale mi sono alsato tuto ecitato come Emilio Fede il 14 Aprile 2008, rivo basso di corsa e apro il regalo: no catto mica un libro?
Un libro! Provi imaginarsi....
a un putello di 8 ani, bombardato da Nintendo Ui, Gormiti, Lego, mestieri e gagget di Dragobol, Plei Stession ecc..
regalare un libro par Natale è come ofrire a Bossi il federalismo solo pal
Molise: na sconfita!
E spetti, parchè il bello no è gnancora rivato.
Sa che libro che era? "Fiat Ritmo: manuale d'uso".
La tentassione di pensare che Babo Natale no esiste e che il papà ha inscartossato uno dei due libri che abiamo in casa è forte.
Ognimodo, sicome la tavola della cucina scorla che è una meraviglia e ogni giorno spando la minestra sulla tovaglia a causa dell'effetto tsunami che il brodo fa' con gli scorloni della tavola (e agiungo che mi becco uno scopellotto di soravia che arriva puntuale come el canone rai), ho usato i due centimetri del libro come spessore per la gamba.
È proprio vero che un libro serve sempre!
Ma fin qua le ho racontato del dano morale.
Manca ancora quelo fisico.
Ieri, pena rivato in classe, il mio compagno Rafaele Gobi, che è un bullo che ha anca i video su iutùb, mi ha deto: "Dami subito tutti i giocatoli che ti ha portato Babo Nadale!".
Quando che li ho presentato il manuale d'uso dela Ritmo mi ha deto che lui no lo prendo per il cesto e mi ha tirato un pugnasso verticale sulla testina, come Bad Spenser!
Insomma oltre il danno la beffa.
Eoltre la beffa, la beffana!
Si, parchè anca lei no mi ha portato gnente!
Mi ha lasciato una letera sul cormello del leto co scrito:
"Sei stato un putello cativo, quindi meritavi il carbone.
Ma esendo una risorsa esauribile nel'arco di 200 anni e considerando che i cancari dei russi stanno già talliando le forniture, è mellio sparagnare.
Sto anno dunque non ti porto niente: continua a ciuciàre le mentine dell'anno scorso.
Cordiali saluti, la befana".
Insoma mi sa che a Natale no mi illudo più.
L'anno scorso mi hanno regalato paletta e secchiello al 25 dicembre. Co tanto di letterina:
"Volevi un palmare, ma pal-mare va ben anca questi!"
Saluti maestra-unica!
Una scimmia sta seduta su un albero e si fa una canna.
Una lucertola passa lì sotto, guarda in alto e dice:- Oùh ..... Cossa ti xe
drio far?
La scimmia le dice: - So drio farme na cana, vien su e fatte un tiro anca
ti!
Così la lucertola sale, si siede accanto alla scimmia e si fanno un po' di
canne insieme.
Dopo un po' la lucertola dice di avere la bocca asciutta e va al fiume a
bere.
La lucertola è così fuori che si sporge troppo dalla riva e cade nel fiume.
Un coccodrillo vede la scena, nuota fino alla lucertola e la aiuta a
raggiungere la riva, poi le chiede: - Ma cossa ti fa?
La lucertola gli racconta che stava su un albero a farsi canne con una
scimmia, si è sballata troppo, ed è caduta in acqua mentre beveva.
Il coccodrillo, che non vede di buon occhio il consumo di sostanze
psicotrope, va allora nella giungla, trova l'albero dove la scimmia si sta
finendo l'ennesima canna, guarda su e dice: - Ciò, simia!
La scimmia guarda giù e fa: - Ghe sboro ... ma quanta casso de acqua ti gà
bevuo ?!?
Una lucertola passa lì sotto, guarda in alto e dice:- Oùh ..... Cossa ti xe
drio far?
La scimmia le dice: - So drio farme na cana, vien su e fatte un tiro anca
ti!
Così la lucertola sale, si siede accanto alla scimmia e si fanno un po' di
canne insieme.
Dopo un po' la lucertola dice di avere la bocca asciutta e va al fiume a
bere.
La lucertola è così fuori che si sporge troppo dalla riva e cade nel fiume.
Un coccodrillo vede la scena, nuota fino alla lucertola e la aiuta a
raggiungere la riva, poi le chiede: - Ma cossa ti fa?
La lucertola gli racconta che stava su un albero a farsi canne con una
scimmia, si è sballata troppo, ed è caduta in acqua mentre beveva.
Il coccodrillo, che non vede di buon occhio il consumo di sostanze
psicotrope, va allora nella giungla, trova l'albero dove la scimmia si sta
finendo l'ennesima canna, guarda su e dice: - Ciò, simia!
La scimmia guarda giù e fa: - Ghe sboro ... ma quanta casso de acqua ti gà
bevuo ?!?
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- Iscritto il: domenica 28 settembre 2008, 21:33
- Località: Torino
Raul ha scritto:Una scimmia sta seduta su un albero e si fa una canna.
Una lucertola passa lì sotto, guarda in alto e dice:- Oùh ..... Cossa ti xe
drio far?
La scimmia le dice: - So drio farme na cana, vien su e fatte un tiro anca
ti!
Così la lucertola sale, si siede accanto alla scimmia e si fanno un po' di
canne insieme.
Dopo un po' la lucertola dice di avere la bocca asciutta e va al fiume a
bere.
La lucertola è così fuori che si sporge troppo dalla riva e cade nel fiume.
Un coccodrillo vede la scena, nuota fino alla lucertola e la aiuta a
raggiungere la riva, poi le chiede: - Ma cossa ti fa?
La lucertola gli racconta che stava su un albero a farsi canne con una
scimmia, si è sballata troppo, ed è caduta in acqua mentre beveva.
Il coccodrillo, che non vede di buon occhio il consumo di sostanze
psicotrope, va allora nella giungla, trova l'albero dove la scimmia si sta
finendo l'ennesima canna, guarda su e dice: - Ciò, simia!
La scimmia guarda giù e fa: - Ghe sboro ... ma quanta casso de acqua ti gà
bevuo ?!?


















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Earendil: la stella più amata dagli Elfi, figlio di Tuor della progenie di Hador, ovvero il figlio di Idril, figlia di Turgon, dalla casata elfica di Finwe.
Portatore di luce più antica del Sole e della Luna: il Silmaril!
Splendore dei Figli della Terra, stella delle tenebre, gemma del tramonto, radianza del mattino!

"Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" Edmund Burke (1729-1797)

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"Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" Edmund Burke (1729-1797)

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