Background Derfe
L'angolo degli OT
Moderatori: Guild Master, Decani di Gilda
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- Decano YCC
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- Iscritto il: martedì 9 settembre 2008, 20:07
- Località: San Marino (RSM)
Ero già al mio terzo boccale di birra,o almeno un liquido che assomiglia vagamente alla birra, nell’angolo più nascosto della taverna, quando ad un tratto si spalancò la porta.
Sentii gli altri pochi nani presenti mormorare qualcosa; evidentemente era entrato un umano o un elfo.
Non mi girai per guardare chi è entrato, avevo già i miei problemi e non ne volevo altri.
Il tizio si fermò a cinque piedi da me, un ottimo tiro pensai; da qui non posso mancare il suo cranio con la mia ascia neanche con dieci birre in corpo ma purtroppo non si tratta si un pelleverde.
“Derfe” esclamò il tizio.
La sua voce fece tremare il mio corpo; la riconobbi subito e la mia mente istantaneamente ritornò a guerre passate.
Feci una smorfia per cancellare i ricordi.
“Derfe”
Insistette.
“Parlare con il tuo culo o con la tua faccia per me non fa differenza ma mi piacerebbe guardare due occhi invece di un largo buco”.
Trangugiai l’ultimo sorso di quella schifezza nella boccale e mi voltai verso l’elfo.
Lo guardai e vidi il tizio che mi aspettavo; la faccia pulita, una nuova staffa , una nuova armatura e il vecchio mantello di battaglia.
“Zur” esclami con una finta voce sorpresa.
“Ti offrirei volentieri una birra ma voi elfi siete piuttosto delicati per certe bevande e non andate oltre il latte e l’idromele”
I pochi clienti nel locale annuirono e fecero dei sorrisi alla mia battuta; anche se siamo alleati degli elfi e degli umani, rimaniamo dei nani fieri della nostra razza.
“Non sono qui per bere le vostre schifezze” riprese subito Zur senza scomporsi.
“Ho poche parole da dirti e apri bene quelle orecchie piene di pidocchi”
Sulle orecchie degli elfi potrei fare mille battute, ma se il capo della gilda, con cui hai combattuto per tre lunghi anni, ti parla ,è meglio farlo finire.
“Ci siamo riuniti di nuovo. Questa sera al calar del sole ci ritroviamo tutti al raduno di Altdorf
Ritorniamo in guerra.”
“Io la mia guerra la sto già combattendo qui” alzai il tono della voce senza motivo ma preso alla sprovvista mi ritrovai senza armi di difesa.
“Tutti i maledetti giorni i pelleverde ci attaccano; non posso permettere che Monte Tuono cada nelle loro mani
“Conosco la situazione di Monte Tuono” riprese Zur senza scomporsi
“Abbiamo riunito nuovamente la vecchia gilda proprio per questo; da soli contiamo poco ma uniti facciamo sempre la differenza sul campo di battaglia.”
Mi parlava e il suo sguardo non tradiva nessun sentimento; maledetto elfo!.
“Questa sera partiamo. Al calar del sole , ad Altdorf, solito posto con o senza di te!”
Lo seguii con lo sguardo mentre usciva.
Mi girai dandogli le spalle.
Lo sentii uscire, aspettai qualche istante per non doverlo incrociare fuori dalla taverna poi mi alzai.
In breve tempo fui a casa, entrai e vidi Endrix mio figlio vicino al camino assieme a Donna, la nana con cui sono sposato dal almeno venti anni.
Incrociai il suo sguardo, e lei capì subito che c’e qualcosa di diverso.
“Endrix esci di casa per favore”
Non se lo fece dire due volte; prese la sua spada di legno e si mise a correre in mezzo alla strada, felice di poter andare a giocare con gli amici.
“Dimmi cosa è successo” continuò Donna “senza mezze parole o menzogne e prega il tuo dio guerriero che il motivo di questa tua faccia non sia ancora quella puttana di Geriza”.
Si riferiva ad una storia avuta con una nana di Karak Karag ; bella femmina tutte tette e una cascata di capelli biondi, anche se ormai appartiene al passato.
Poche parole per farle capire.
“La gilda si è riunita, si ritorna in guerra”
Rimase alcuni istanti immobile , incapace di dire qualsiasi parola, poi iniziò;
“Non vorrai andare ancora in guerra con quella banda di gente senza dio?”
“Sono già in guerra, Donna, nel caso non te ne fossi accorta” replicai io senza convinzione.
“lo so che sei in guerra Derfe, ma adesso combatti una guerra al riparo delle mura con gente che ti assiste durante le poche uscite e con un sistema di difesa che regge da moltissimi anni; Tu invece vuoi ritornare con persone che si buttano in mezzo alla mischia senza timore, che ,anche in inferiorità numerica, non arretrano mai, capaci di depredare corpi privi di vita e di creare anche amuleti con i cadaveri in putrefazione. Quelle sono bestie non esseri umani!”
Non replicai; aveva detto il vero e mi sembrava inutile continuare il discorso.
Andai in camera e ,anche se non ricordo come,mi addormentai.
Mi risvegliai poco dopo grondante di sudore ma con le idee chiare.
Presi dal baule le mie armi, poi indossai l’armatura ma non trovai il mio vecchio mantello.
Possibile che non fosse più al suo posto? Forse l’aveva preso Endrix per giocarci anche se sapeva che era proibito farlo.
Chiamai Donna , poi la vidi vicino al tavolo da pranzo; con le guance rigate dalle lacrime stava cucendo il mio mantello da battaglia logoro.
Aveva appena finito; i suoi occhi erano rossi e gonfi, le sue lacrime erano copiose e in alcuni tratti avevano persino bagnato il mantello, me lo mise la collo e lo agganciò alla mia armatura.
La baciai sulla fronte, sapevamo tutti e due che forse non sarei mai più tornato ma volli essere di conforto:
“Non ti preoccupare, non permetterò che nessun Pelleverde o Elfo Oscuro possa separarmi da te”
Lei non resse e mi abbracciò.
Feci uno sforzo enorme per trattenere le lacrime, poi vidi mio figlio e lo guardai diritto negli occhi:
“Figlio mio, devo tornare in guerra” gli dissi “occupati di tua madre in mia assenza; ricordati che se la fortezza di Roccia PugnodiSangue non regge devi portarla subito ad Altdorf; lì troverete rifugio fino alla riconquista dei nostri territori”
“Non preoccuparti padre” mi disse “ora sono un uomo e penso a tutto io”
Fui fiero di quelle parole.
Partii senza voltarmi; avrebbe accresciuto solo il mio senso di colpa.
Arrivati a Altdorf a notte inoltrata e pensai che ormai la gilda fosse ormai partita quando vidi fuori dal ritrovo il leone di Whit e capii che mi stavano aspettando.
Entrai.
Erano presenti tutti i vecchi compagni sopravvissuti all’ultima guerra:
Lord, Joh, Urgh, Demonio con sua moglie Isabell, lei sempre più bella e lui….bè lasciamo perdere, Aki, Turgon, Elendik, Tommy e tanti altri.
Notai inoltre anche la presenza di nuovi membri probabilmente reclutati da Zur sui campi di battaglia.
“Ora ci siamo” disse il capo quando mi vide.
“Siffredo è gia partito e lungo il cammino troverà il modo di farci sapere la situazione sul campo”
“Facciamo come consuetudine un ultimo brindisi prima della partenza”
Mi fu portata una pinta di idromele.
“Che schifo” pensai dentro di me.
Poi inziò il discorso
“Alcuni di noi lasciano a casa moglie e figli” e a queste parole mi venne un groppo in gola
“Alcuni di noi lasciano invece l’amante nuovamente incita” e qui guardai un paio di persone con il sorrisino sulle labbra.
“Mentre altri lasciano solamente guai e debiti” ci fu una risata generale.
“Ora fate parte della più forte gilda presente in queste terre ;
Il legame fra noi deve essere più forte di qualsiasi avversario, mai arretrare mai lasciare le armi, mai difendere e soprattutto nessuna pietà”
I calici si levarono verso il cielo e i nostri polmoni si riempirono per un ultimo grido:
“PIU NEMICI , PIU ONORE”
La nostra partenza non passò inosservata; nonostante il buio incombesse sulla città ,Altdorf era stranamente viva e le persone ai lati della via principale ci osservavano con l'animo pieno di speranza.
Gli YCC erano tornati.
Sentii gli altri pochi nani presenti mormorare qualcosa; evidentemente era entrato un umano o un elfo.
Non mi girai per guardare chi è entrato, avevo già i miei problemi e non ne volevo altri.
Il tizio si fermò a cinque piedi da me, un ottimo tiro pensai; da qui non posso mancare il suo cranio con la mia ascia neanche con dieci birre in corpo ma purtroppo non si tratta si un pelleverde.
“Derfe” esclamò il tizio.
La sua voce fece tremare il mio corpo; la riconobbi subito e la mia mente istantaneamente ritornò a guerre passate.
Feci una smorfia per cancellare i ricordi.
“Derfe”
Insistette.
“Parlare con il tuo culo o con la tua faccia per me non fa differenza ma mi piacerebbe guardare due occhi invece di un largo buco”.
Trangugiai l’ultimo sorso di quella schifezza nella boccale e mi voltai verso l’elfo.
Lo guardai e vidi il tizio che mi aspettavo; la faccia pulita, una nuova staffa , una nuova armatura e il vecchio mantello di battaglia.
“Zur” esclami con una finta voce sorpresa.
“Ti offrirei volentieri una birra ma voi elfi siete piuttosto delicati per certe bevande e non andate oltre il latte e l’idromele”
I pochi clienti nel locale annuirono e fecero dei sorrisi alla mia battuta; anche se siamo alleati degli elfi e degli umani, rimaniamo dei nani fieri della nostra razza.
“Non sono qui per bere le vostre schifezze” riprese subito Zur senza scomporsi.
“Ho poche parole da dirti e apri bene quelle orecchie piene di pidocchi”
Sulle orecchie degli elfi potrei fare mille battute, ma se il capo della gilda, con cui hai combattuto per tre lunghi anni, ti parla ,è meglio farlo finire.
“Ci siamo riuniti di nuovo. Questa sera al calar del sole ci ritroviamo tutti al raduno di Altdorf
Ritorniamo in guerra.”
“Io la mia guerra la sto già combattendo qui” alzai il tono della voce senza motivo ma preso alla sprovvista mi ritrovai senza armi di difesa.
“Tutti i maledetti giorni i pelleverde ci attaccano; non posso permettere che Monte Tuono cada nelle loro mani
“Conosco la situazione di Monte Tuono” riprese Zur senza scomporsi
“Abbiamo riunito nuovamente la vecchia gilda proprio per questo; da soli contiamo poco ma uniti facciamo sempre la differenza sul campo di battaglia.”
Mi parlava e il suo sguardo non tradiva nessun sentimento; maledetto elfo!.
“Questa sera partiamo. Al calar del sole , ad Altdorf, solito posto con o senza di te!”
Lo seguii con lo sguardo mentre usciva.
Mi girai dandogli le spalle.
Lo sentii uscire, aspettai qualche istante per non doverlo incrociare fuori dalla taverna poi mi alzai.
In breve tempo fui a casa, entrai e vidi Endrix mio figlio vicino al camino assieme a Donna, la nana con cui sono sposato dal almeno venti anni.
Incrociai il suo sguardo, e lei capì subito che c’e qualcosa di diverso.
“Endrix esci di casa per favore”
Non se lo fece dire due volte; prese la sua spada di legno e si mise a correre in mezzo alla strada, felice di poter andare a giocare con gli amici.
“Dimmi cosa è successo” continuò Donna “senza mezze parole o menzogne e prega il tuo dio guerriero che il motivo di questa tua faccia non sia ancora quella puttana di Geriza”.
Si riferiva ad una storia avuta con una nana di Karak Karag ; bella femmina tutte tette e una cascata di capelli biondi, anche se ormai appartiene al passato.
Poche parole per farle capire.
“La gilda si è riunita, si ritorna in guerra”
Rimase alcuni istanti immobile , incapace di dire qualsiasi parola, poi iniziò;
“Non vorrai andare ancora in guerra con quella banda di gente senza dio?”
“Sono già in guerra, Donna, nel caso non te ne fossi accorta” replicai io senza convinzione.
“lo so che sei in guerra Derfe, ma adesso combatti una guerra al riparo delle mura con gente che ti assiste durante le poche uscite e con un sistema di difesa che regge da moltissimi anni; Tu invece vuoi ritornare con persone che si buttano in mezzo alla mischia senza timore, che ,anche in inferiorità numerica, non arretrano mai, capaci di depredare corpi privi di vita e di creare anche amuleti con i cadaveri in putrefazione. Quelle sono bestie non esseri umani!”
Non replicai; aveva detto il vero e mi sembrava inutile continuare il discorso.
Andai in camera e ,anche se non ricordo come,mi addormentai.
Mi risvegliai poco dopo grondante di sudore ma con le idee chiare.
Presi dal baule le mie armi, poi indossai l’armatura ma non trovai il mio vecchio mantello.
Possibile che non fosse più al suo posto? Forse l’aveva preso Endrix per giocarci anche se sapeva che era proibito farlo.
Chiamai Donna , poi la vidi vicino al tavolo da pranzo; con le guance rigate dalle lacrime stava cucendo il mio mantello da battaglia logoro.
Aveva appena finito; i suoi occhi erano rossi e gonfi, le sue lacrime erano copiose e in alcuni tratti avevano persino bagnato il mantello, me lo mise la collo e lo agganciò alla mia armatura.
La baciai sulla fronte, sapevamo tutti e due che forse non sarei mai più tornato ma volli essere di conforto:
“Non ti preoccupare, non permetterò che nessun Pelleverde o Elfo Oscuro possa separarmi da te”
Lei non resse e mi abbracciò.
Feci uno sforzo enorme per trattenere le lacrime, poi vidi mio figlio e lo guardai diritto negli occhi:
“Figlio mio, devo tornare in guerra” gli dissi “occupati di tua madre in mia assenza; ricordati che se la fortezza di Roccia PugnodiSangue non regge devi portarla subito ad Altdorf; lì troverete rifugio fino alla riconquista dei nostri territori”
“Non preoccuparti padre” mi disse “ora sono un uomo e penso a tutto io”
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Partii senza voltarmi; avrebbe accresciuto solo il mio senso di colpa.
Arrivati a Altdorf a notte inoltrata e pensai che ormai la gilda fosse ormai partita quando vidi fuori dal ritrovo il leone di Whit e capii che mi stavano aspettando.
Entrai.
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Lord, Joh, Urgh, Demonio con sua moglie Isabell, lei sempre più bella e lui….bè lasciamo perdere, Aki, Turgon, Elendik, Tommy e tanti altri.
Notai inoltre anche la presenza di nuovi membri probabilmente reclutati da Zur sui campi di battaglia.
“Ora ci siamo” disse il capo quando mi vide.
“Siffredo è gia partito e lungo il cammino troverà il modo di farci sapere la situazione sul campo”
“Facciamo come consuetudine un ultimo brindisi prima della partenza”
Mi fu portata una pinta di idromele.
“Che schifo” pensai dentro di me.
Poi inziò il discorso
“Alcuni di noi lasciano a casa moglie e figli” e a queste parole mi venne un groppo in gola
“Alcuni di noi lasciano invece l’amante nuovamente incita” e qui guardai un paio di persone con il sorrisino sulle labbra.
“Mentre altri lasciano solamente guai e debiti” ci fu una risata generale.
“Ora fate parte della più forte gilda presente in queste terre ;
Il legame fra noi deve essere più forte di qualsiasi avversario, mai arretrare mai lasciare le armi, mai difendere e soprattutto nessuna pietà”
I calici si levarono verso il cielo e i nostri polmoni si riempirono per un ultimo grido:
“PIU NEMICI , PIU ONORE”
La nostra partenza non passò inosservata; nonostante il buio incombesse sulla città ,Altdorf era stranamente viva e le persone ai lati della via principale ci osservavano con l'animo pieno di speranza.
Gli YCC erano tornati.
Ultima on line: Derfel (Quo Vadis?) [Tankmage] Europe -OFF-
Dark Age of Camelot: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Custode Hibernia] Vortigern -OFF-
World of Warcraft: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Rogue Alleanza] Crushridge -OFF-
Warhammer online: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Nano Spaccaferro] Gorthor-OFF
AION: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Templar] Telemachus -OFF-
RIFT: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Rogue Guardians] Steampike - OFF-
GUILD WAR 2: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Warrior Norm] Gandara - STANDBY-
Dark Age of Camelot: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Custode Hibernia] Vortigern -OFF-
World of Warcraft: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Rogue Alleanza] Crushridge -OFF-
Warhammer online: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Nano Spaccaferro] Gorthor-OFF
AION: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Templar] Telemachus -OFF-
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GUILD WAR 2: Derfe (Yn Commeeys Celtiagh) [Warrior Norm] Gandara - STANDBY-
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- Iscritto il: martedì 2 settembre 2008, 13:07
- Località: Abano Terme (Padova)
Complimenti!!!
Bellissimo come racconto
Solo una cosa...agli elfi piace la birra, se no io non potrei essere un elfo...
e come si dice in questi casi: "PIU' NEMICI, PIU' ONORE"
Bellissimo come racconto

Solo una cosa...agli elfi piace la birra, se no io non potrei essere un elfo...

e come si dice in questi casi: "PIU' NEMICI, PIU' ONORE"

Earendil: la stella più amata dagli Elfi, figlio di Tuor della progenie di Hador, ovvero il figlio di Idril, figlia di Turgon, dalla casata elfica di Finwe.
Portatore di luce più antica del Sole e della Luna: il Silmaril!
Splendore dei Figli della Terra, stella delle tenebre, gemma del tramonto, radianza del mattino!

"Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" Edmund Burke (1729-1797)

Portatore di luce più antica del Sole e della Luna: il Silmaril!
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- Iscritto il: domenica 28 settembre 2008, 21:33
- Località: Torino
Grande Derfe è bellissimoooooooooooo =D Emozionante ottimo racconto! mi è sembrato per un attimo di essere li ad Altdorf mentre la gilda degli YCC passa in mezzo alal folla ed esce dagli enormi cancelli ...a testa alta...con lo stendardo che svolazza nelle mani d qlc ^^ FIGOOOOO!!!
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- Iscritto il: giovedì 27 novembre 2008, 13:53
- Località: Gilligan's Island
Era ormai notte fonda ad Altdorf,tutti pronti per partire.
Doctor si era appartato dal gruppo,da li poteva vedere prima di chiunque altro chi stava arrivando.
"Per la barba di Grimnir!" esclamo`.
"Che io sia dannato se quello non e' il vecchio Derfe".
[gdr off]
molto bella,complimenti
Doctor si era appartato dal gruppo,da li poteva vedere prima di chiunque altro chi stava arrivando.
"Per la barba di Grimnir!" esclamo`.
"Che io sia dannato se quello non e' il vecchio Derfe".
[gdr off]
molto bella,complimenti
Slayou - How many Slayers could the slayer Slayou slay if the slayer Slayou could slay slayers? -
XDoc - Tha Rune Priest 4 teh win (retired) -
Sledgy - La risposta giusta e' un martellone a 2 mani -
X OZ X - Summoner League of Legends (Client US,lontano da GOA) -
Scaricate League of Legends da questo link
https://signup.leagueoflegends.com?ref=4aa9dfde40737
XDoc - Tha Rune Priest 4 teh win (retired) -
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- Iscritto il: domenica 28 settembre 2008, 21:33
- Località: Torino
sto preparando il mio..tra poco sui vostri schermi.....
- Decano YCC
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- Iscritto il: martedì 9 settembre 2008, 20:07
- Località: San Marino (RSM)
Un grazie a tutti per i complimenti. 

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- Località: Torino
isabell ha scritto:zio pera spettacolaree, davvero spettacolare!
questo mi ha fatto rotolare pero' :
“Parlare con il tuo culo o con la tua faccia per me non fa differenza ma mi piacerebbe guardare due occhi invece di un largo buco”.
sto ancora piangendo














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