IL MERDA WALL

L'angolo degli OT

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Raul

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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 7:56
Il senatore D'Alia dell'UDC vuole oscurare la Rete. Ha proposto un emendamento, approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i provider a oscurare siti, blog o social media come YouTube e Facebook su richiesta del ministero degli Interni per reati di opinione, ad esempio un filmato o un gruppo che invitano a non osservare una legge considerata ingiusta. Senza nessuna sentenza della magistratura. Questo, oggi, avviene solo in Cina. In una dittatura. I cinesi hanno eretto contro l'informazione di Internet un "Golden Wall", si sono ispirati alla Muraglia Cinese. D'Alia vuole costruire un "Merda Wall", si è ispirato allo psiconano.
Il vero concorrente di Mediaset è YouTube. Mediaset non la comprerei neppure se me la regalassero. La pubblicità sta abbandonando la televisione e l'informazione si fa in Rete. Mettere Internet sotto il controllo del potere esecutivo vuol dire chiuderla di fatto e tappare la bocca ai cittadini liberi.
Marco Pancini di Google ha dichiarato:"No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione".
L'Italia stessa è ormai un Paese ad Aziendam e in quanto a perseguire reati di opinione non siamo secondi a nessuno.
Lo Stato è nostro e noi ce lo riprenderemo.
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Raul

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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 8:05
aggiungo l'intervista all'IDIOTA

Dall'intervista di Alessandro Gilioli al sen. D'Alia pubblicata su "L'Espresso"

A. Gilioli: Io volevo parlare di questo emendamento: innanzitutto, spieghi lo scopo e l'utilità.

D'Alia: L'emendamento introduce l'articolo 50 bis al pacchetto sicurezza, che consente al ministro dell'interno, su comunicazione dell'autorità giudiziaria che procede per delitti di istigazione a delinquere o apologia di reato, attribuisce al ministero dell'interno il potere di disporre che i fornitori di connettività alla rete internet utilizzino gli strumenti di filtraggio nei confronti di quei siti o social network che contenessero, diciamo, dichiarazioni e quant'altro connesse a queste ipotesi di reato.
Cioè, è una norma che serve a cominciare a intervenire nella regolamentazione di internet e questo nasce sostanzialmente dalle vicende che hanno riguardato Facebook, della comparsa su quel social network di gruppi inneggianti a Riina, Provenzano, alle Brigate Rosse eccetera.
E poiché non vi è alcuno strumento, nell'ordinamento, che consenta un intervento immediato qualora ovviamente si ravvisi un'ipotesi di reato, cioè qualora la magistratura stia indagando, il ministro dell'interno interviene con uno strumento di natura squisitamente cautelare che serve ad evitare che vi sia una moltiplicazione di questi siti o di queste manifestazioni illecite sulla rete.
Ovviamente, tutto questo avviene con la possibilità del ricorso all'autorità giudiziaria da parte degli interessati, e comunque attraverso una procedura di natura contraddittoria anche con i gestori dei siti a cui viene notificata una diffida ad oscurare o cancellare quelle parti che sono in contrasto con le posizioni citate.

A. Gilioli: Però, senatore, mi permetta di interromperla. La contestazione che viene fatta è proprio questa: io ho letto bene il suo emendamento, non si parla di cancellare le parti ma di oscurare il sito. Allora si dice: se c'è un gruppo su facebook che incita a Provenzano piuttosto che altre cose, gli effetti del suo emendamento non sarebbero cancellare quella pagina ma oscurare l'intero sito.

D'Alia: Ma mi scusi: se il gestore del sito non si fa carico di cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che il sito venga oscurato. Il ministero diffida il gestore, il gestore poi ha due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare dal sito i gruppi oppure non ottemperare. Se non ottempera si rende complice di chi inneggia a Provenzano e Riina quindi è giusto che venga oscurato.

A. Gilioli: All'interno di YouTube, per esempio, ci sono diversi video che potrebbero ricadere, forse, all'interno della tipologia da lei enunciata. Se YouTube non cancella quei video viene oscurato l'intero YouTube?

D'Alia: Secondo me si, certo.

A. Gilioli: Ancora un altro caso...

D'Alia: Le faccio un esempio: se su YouTube esce un video, come è successo e peraltro ci sono state diverse polemiche, in cui quattro ragazzi picchiano un loro coetaneo disabile - peraltro, in questo caso siamo in presenza della rappresentazione di un reato non è che siamo in presenza di una apologia: c'è la diretta o la riproduzione di un film in cui viene commesso un illecito penale - è giusto che un sito lo mantenga? Io credo di no.

A. Gilioli: Un altro caso: c'è una discussione online, nei siti, nei forum. Fra utenti del forum può capitare che ci si insulti o anche che ci si minacci. Lei questo lo ritiene una tipologia...

D'Alia: Se io minaccio qualcuno, lo minaccio nella realtà o su internet sempre un reato è.

A. Gilioli: Le faccio un'altra tipologia: io sono ipoteticamente autore di un blog. All'interno del mio blog qualcuno, tra i commentatori del mio blog, mi insulta, minaccia. Io che sono il blog master e quindi ritengo che sia giusto lasciare aperto il mio blog a ogni voce, comprese quelle che mi minacciano e mi insultano, non tolgo queste voci.
Anche in questo caso si rientra nella tipologia?

D'Alia: Guardi, rientrano tutte quelle ipotesi che sono previste dal codice penale nell'ambito dei delitti di istigazione a delinquere o disobbedire alle leggi. I delitti di apologia di reato, che sono previste dal codice penale o da altre disposizioni. Sono tutte ipotesi che sono ricondotte a fattispecie illecite, che sono già sanzionate nel codice penale e che quindi hanno la necessità di essere sanzionate in tutte le loro manifestazioni. Non è che cambia se io faccio un ciclostile con cui dico che Riina...

A. Gilioli: Scusi senatore, stiamo parlando dei commenti a un blog...

D'Alia: Guardi, i commenti a un blog non è che sono diversi: se in un commento a un blog io dico che le Brigate Rosse hanno fatto bene ad uccidere Moro, questa si chiama apologia di reato. Che io lo faccia sul blog, con un telegramma, su un bigliettino, con un comunicato stampa non cambia: sempre di reato si tratta e va perseguito, e va perseguito colui il quale se ne fa complice pubblicando queste porcherie, ivi compreso se è un gestore di internet tanto per essere chiari.
Io la penso in questo modo.

A. Gilioli: Senta senatore: lei è un frequentatore della rete?

D'Alia: Certo

A. Gilioli: Su facebook ci va?

D'Alia: No, su facebook vado poco perché mi indigna vedere su quel sito che si censurino le mamme che allattano i figli perché si ritiene esteticamente un fatto offensivo, antiestetico e poi si consenta a vari gruppi, ad esempio "Omaggio a Cutolo, chi è parente di pentiti infami e confidenti è pregato di non iscriversi a questo sito dedicato a Cutolo".
Io non ci vado perché questo sito che censura le mamme, come dichiara peraltro correttamente Articolo 21, e consente queste porcherie è un sito indegno, dal mio punto di vista.
Con tutto il rispetto per chi vi accede.

A. Gilioli: Lei è conscio del fatto che se in Italia si chiude YouTube e Facebook siamo peggio della Birmania?

D'Alia: Guardi, io non sono per chiudere né Facebook né YouTube: io sono perché Facebook e YouTube rispettino le vittime di mafia, del terrorismo e degli stupri.

A. Gilioli: E se non le rispettano?

D'Alia: Se non le rispettano non possono avere il rispetto dello Stato.

A. Gilioli: Quindi vanno chiusi.

D'Alia: E' evidente.
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Devilmaru

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Messaggio da Devilmaru » venerdì 13 febbraio 2009, 8:29
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Raul

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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 8:35
a quella sottospecie di senatore vorrei ricordare questo....
Che Pasese di merda st'italia

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:

Art. 19 : Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.


Art. 21. COSTITUZIONE ITALIANA- Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
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Demonio

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Messaggio da Demonio » venerdì 13 febbraio 2009, 9:14
Mah, io farei un distinguo, un conto e' esprimere una mia opinione:

Io sono contro all'immigrazione dei mussulmani in italia.

O piuttosto:

Io vado a bruciare o picchiare i mussulmani irregolari in italia.

Bene, la prima e' legittima e' un opinione e come tale va rispettata.

La seconda non e' un opinione e' un incitamento a compiere qualcosa di illegale, che non mi pare il caso di pubblicizzare in internet.

Quindi, si ad oscurare siti che vanno contro le leggi del proprio paese (anche la disobbedienza civile, non va bene in una societa' civile, scusate il gioco di parole) no a oscurare i siti di chi esprime opinioni anche se diametralmente opposte alle proprie.
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Raul

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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 9:28
Demonio ha scritto:

Quindi, si ad oscurare siti che vanno contro le leggi del proprio paese (anche la disobbedienza civile, non va bene in una societa' civile, scusate il gioco di parole) no a oscurare i siti di chi esprime opinioni anche se diametralmente opposte alle proprie.

e chi lo decide ? tu ? silvio ? il papa ? se un sito deve essere oscurato ?
questa si chiama dittatura secondo me. Poi un senatore che siede vicino a cuffaro che si scandalizza di cosa può essere pubblicato su un sito internet mi fa vomitare.
Io voglio o meglio vorrei aver la liberta di scegliere e decidere con la mia testa cosa visionare e cosa ritengo sia giusto o sbagliato e non deciso da sti 4 fenomeni

Hanno così tanta paura della rete , dove l'informazione non è controllata da loro ?
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Siffredo

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Messaggio da Siffredo » venerdì 13 febbraio 2009, 10:26
L'informazione è una cosa, l'opinione è un altra, l'apologia di reato un altra ancora.

Se io mi metto in mezzo alla strada con un cartello con su scritto "LA PEDOFILIA NON E' POI COSI' MALE" sto facendo informazione, sto esprimendo un'opinione o sto facendo apologia di reato?

Che atteggiamento dovrebbero avere le istituzioni nei miei confronti?
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Demonio

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Messaggio da Demonio » venerdì 13 febbraio 2009, 10:28
Raul ha scritto:
e chi lo decide ? tu ? silvio ? il papa ? se un sito deve essere oscurato ?
questa si chiama dittatura secondo me. Poi un senatore che siede vicino a cuffaro che si scandalizza di cosa può essere pubblicato su un sito internet mi fa vomitare.
Io voglio o meglio vorrei aver la liberta di scegliere e decidere con la mia testa cosa visionare e cosa ritengo sia giusto o sbagliato e non deciso da sti 4 fenomeni

Hanno così tanta paura della rete , dove l'informazione non è controllata da loro ?
No lo decide la legge, un sito dove si inneggia all'odio razziale, allo stupro, a rubare, a compiere atti vandalici ... bene questi siti vanno chiusi senza passare dal via.

Un sito dove si esprime un opinione che pero' non va contro la legge puo' rimanere aperto a vita, se di contro giudicare un sito secondo la legge vigente porta alla chiusura del sito stesso, non puo' essere dittatura.
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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 10:46
Siffredo ha scritto:
L'informazione è una cosa, l'opinione è un altra, l'apologia di reato un altra ancora.

Se io mi metto in mezzo alla strada con un cartello con su scritto "LA PEDOFILIA NON E' POI COSI' MALE" sto facendo informazione, sto esprimendo un'opinione o sto facendo apologia di reato?

Che atteggiamento dovrebbero avere le istituzioni nei miei confronti?
Quindi concordi con il senatore ?
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Messaggio da Raul » venerdì 13 febbraio 2009, 10:48
Demonio ha scritto:
Raul ha scritto:
e chi lo decide ? tu ? silvio ? il papa ? se un sito deve essere oscurato ?
questa si chiama dittatura secondo me. Poi un senatore che siede vicino a cuffaro che si scandalizza di cosa può essere pubblicato su un sito internet mi fa vomitare.
Io voglio o meglio vorrei aver la liberta di scegliere e decidere con la mia testa cosa visionare e cosa ritengo sia giusto o sbagliato e non deciso da sti 4 fenomeni

Hanno così tanta paura della rete , dove l'informazione non è controllata da loro ?
No lo decide la legge, un sito dove si inneggia all'odio razziale, allo stupro, a rubare, a compiere atti vandalici ... bene questi siti vanno chiusi senza passare dal via.

Un sito dove si esprime un opinione che pero' non va contro la legge puo' rimanere aperto a vita, se di contro giudicare un sito secondo la legge vigente porta alla chiusura del sito stesso, non puo' essere dittatura.
se il sito è straniero cosa fai ? lo chiudi ? non puoi ... quindi lo oscuri ?
bella libertà di informazione
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